La fibra di carbonio non incanta solo i costruttori di auto, anche l’industria delle due ruote inizia a sperimentarne i benefici nella produzione di elementi strutturali.

Apre le danze Ducati, che all’ultima edizione di Eicma, il salone del motociclo di Milano, ha presentato l’innovativa 1299 Superleggera, prima moto di serie – pur in tiratura limitata di 500 esemplari numerati – a montare di serie telaio, forcellone, cerchi e telaietto posteriore (che alloggia elettronica, codino e sella) in composito al carbonio, materiale impiegato anche per elementi di carrozzeria quali carenatura, parafanghi e rivestimento dello scarico.

In particolare, il telaio monoscocca in composito con inserti in lega di alluminio 7075 co-laminati nella struttura è 40% più leggero di quello interamente in alluminio della versione stradale (1299 Panigale), con un risparmio di 1,7 kg; un altro chilo è stato limato utilizzando il carbonio per il forcellone monobraccio (-18%) e 1,4 kg sono stati eliminati dalle ruote, che beneficiano anche di una riduzione delle masse non sospese in rotazione, a beneficio dell’agilità.
In questo modo, nonostante dotazioni di sicurezza e un motore da ben 215 cavalli sotto la sella, la due ruote sportiva di Ducati arriva a pesare solo 156 chilogrammi, risultato ottenuto anche adottando un serbatoio in alluminio e intervenendo sul peso del propulsore.

Ducati ha trasferito nella 1299 Superleggera l’esperienza accumulata dal reparto corse, che già impiega i compositi al carbonio nel telaio e forcellone. E per garantire la qualità costruttiva di ogni singolo pezzo in carbonio, prima di lasciare la fabbrica i componenti vengono sottoposti ad analisi non distruttive a base di termografia, ultrasuoni e raggi X.

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